Assistenza degli anziani non più autosufficienti: le soluzioni e i possibili sgravi fiscali

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Quando un nostro famigliare anziano non è più in grado di avere una condizione di autosufficienza, spesso ci si trova costretti a valutare diverse soluzioni per riuscire ad assisterlo.

D’altronde la situazione non è di certo delle più semplici: da una parte troviamo le persone con figli e famiglia che hanno i loro impegni lavorativi e privati, mentre dall’altra la persona anziana, nonché genitore, che non è più in grado di essere autonoma.

In questo articolo proveremo ad approfondire la questione, vedendo insieme quali siano le soluzioni percorribili insieme alle conseguenti agevolazioni e sgravi fiscali.

Il dovere dei figli di provvedere ai genitori

Come riferito in questo articolo, un figlio ha il dovere di assistere il genitore anziano nel caso non sia più autosufficiente. Ha il compito di comprendere le sue esigenze e sostentare economicamente il genitore con i beni di prima necessità, come l’alloggio, le medicine e il cibo.

Se non segue questo obbligo rischia di commettere un reato e a fronte di questa normativa lo Stato mette a disposizione alcune agevolazioni da poter sfruttare.

La Legge 104/92 e l’indennità di accompagnamento

Si tratta di due agevolazioni di tipo differente. La Legge 104, come viene riferito anche in questo interessante articolo di privatassistenza.it dove potrete trovare tutti i dettagli per sfruttarla a vostro favore, prevede la possibilità di richiedere alcuni giorni di permesso mensilmente per poter assistere un genitore o un parente anziano non più autosufficiente.

L’indennità di accompagnamento, invece, può essere richiesta direttamente all’INPS e prevede una somma in denaro erogata mensilmente al parente che ha il compito di assistere l’anziano. In sostanza è un modo per poter avere un indennizzo per seguire la persona e prendersene cura al posto di un badante. Se volete approfondire la questione suggeriamo anche di leggere questa guida che vi darà tutte le informazioni di cui avete bisogno, compresi gli importi che potrete percepire nel 2023.

È possibile portare in detrazione le spese per l’assunzione di un badante?

Se la mancanza di tempo e risorse non vi permette di assistere il genitore anziano in prima persona, potrete sempre affidarvi ad un badante qualificato che si occuperà di assistere a domicilio la persona in questione.

Sebbene si tratti di un costo non certo trascurabile, in particolar modo quando si superano le 8 ore giornaliere, è possibile portare in detrazione il 19% della spesa dal pagamento dell’Irpef per tutte le persone che hanno un reddito inferiore ai 40.000 € annui. La spesa da portare in detrazione non può comunque superare i 2.100 €.

Si possono detrarre anche le spese relative alla casa di riposo?

La risposta a questo quesito è affermativa. Anche per il 2023 è prevista la possibilità di detrarre le spese sostenute per ospitare in casa di riposo un parente anziano non più autosufficiente.

La spesa da portare in detrazione è così la medesima di quella relativa alla badante. Si può detrarre dall’Irpef il 19% degli importi spesi per un massimo di 2.100 €, a patto che il proprio reddito non superi i 40.000 € all’anno.