Time lapse e mercato immobiliare

Se il lockdown ha interrotto bruscamente ogni attività legata alle costruzioni, all’edilizia, alle grandi e piccole opere, i recenti benefici fiscali indirizzati al comparto edile hanno segnato una ripresa impetuosa.
Dopo uno stallo delle opere in costruzione, che aveva messo in allerta investitori e operatori del real estate, lo slancio costruttivo è ripreso, almeno nel settore civile, grazie agli interventi connessi alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie .
Esiste una molteplicità di bonus fiscali legati alla casa e alla sua ristrutturazione, che ha rivitalizzato il mercato immobiliare. Non sono pochi i casi di piccoli e medi investitori privati che ristrutturano ex novo interi stabili per poterli rivendere e lucrare sulla differenza, potenziata proprio dalle cessione del credito a seguito delle detrazioni fiscali

In quest’ottica, a fini promozionali, di marketing e di conferma verso i propri investitori, ben si inquadra lo strumento del video in time lapse. Ed è a chi compie delle operazioni immobiliari di piccola e media dimensione che è dedicato questo articolo sui time lapse. Come gestire un video e come sfruttarlo per rientrare presto dell’investimento fatto

La sequenza time lapse aggiunge un colpo visivo immediato al video. Si riescono a presentare al pubblico elementi non osservabili in altro modo. Non solo il cambio delle stagioni, il movimento della volta celeste, ma anche (e soprattutto in questo caso) le progressioni di una specifica costruzione, come un grattacielo, la ristrutturazione di una facciata o una piattaforma petrolifera Questi sono solo alcuni dei tanti esempi di soggetti tipici del video in time lapse.

Time lapse e hyperlapse: differenze

Il time lapse comprime il tempo in una sequenza di immagini raffiguranti eventi svolti nell’arco di ore, giorni, mesi o anni, rendendoli visibili in pochi minuti. Le immagini vengono riprese ad una frequenza estremamente bassa ma il video finale è riprodotto alla velocità normale.
Il video time lapse richiede l’utilizzo di una fotocamera fissa, agganciata al treppiede o al binario mobile.
L’hyperlapse si differenzia per il movimento della camera all’interno dello spazio e per l’impiego di tecniche di ripresa panoramica e di tracciamento.
Alla fine risultano due video notevolmente diversi, anche se in entrambi si intuisce chiaramente lo scorrere del tempo, nell’hyperlapse si percepisce realmente il movimento e cambio di punto di osservazione.
Potrebbe venire il dubbio che girare un filmato a velocità normale per poi riprodurlo velocemente possa portare allo stesso risultato, ma non è così. Infatti questo metodo funziona solo con video di durata breve mentre con scene lunghe le dimensioni dei file diventano ingestibili.

Una formula per calcolare la durata di un time lapse

Nel momento in cui si pianifica un time lapse è necessario definire l’intervallo di tempo utile alla fotocamera per acquisire i fotogrammi ed osservare il risultato nel corso della riproduzione. Nonostante ciò per ottenere risultati prevedibili è indispensabile utilizzare un temporizzatore. Che svolge il compito di attivare le fotocamere al momento giusto.
Il risultato ottimale si ottiene impostando tempi di attesa calcolati sulla base della cadenza degli scatti. Ad esempio, volendo produrre un video di 40 secondi ad una velocità di circa 25 immagini al secondo si dovrà disporre di 1000 frame.
Ecco la formula:

Durata video in secondi (40) x numero di immagini al secondo (25) = frame necessari (1000)

Stabilito ciò sì deve procedere con l’acquisizione delle immagini con un ritmo ben calcolato. Ipotizzando una giornata tipica di lavoro di 8 ore in un cantiere (28.800 secondi) otterremo uno scadenzario di circa 30 secondi secondi

Tempo in ore (8) x 60 = tempo in minuti (480) x 60 = tempo in secondi (28.800)
Durata dell’evento in secondi (28.800) : numero da frame (1000) = intervallo di scatto 28, 8 secondi

In pratica uno scatto ogni 30 secondi

Naturalmente queste immagini vanno salvate e di conseguenza va poi calcolato lo spazio di archiviazione necessario al filmato. Può essere utile questa applicazione on line di uno studio che si occupa di produrre filmati e video in time lapse. E’ molto semplice da usare e calcola con precisione lo spazio necessario allo stoccaggio dei frame acquisiti per tutta la durata delle riprese, che in alcuni casi può richiedere mesi o anni.

Inoltre un time lapse si rivela decisamente diverso da una riproduzione accelerata, dato che permette di ‘giocare’ con i tempi di esposizione: si generano così delle scie luminose o degli effetti particolari legati al movimento. Come nel caso di un soggetto immobile mentre tutto il resto nello spazio si muove rapidamente. Va detto poi che tempi di esposizione lunghi si rivelano determinanti per rendere irriconoscibili i volti dei soggetti ripresi, risolvendo così i problemi legati alla privacy nelle riprese in time lapse in cantiere.

Strumenti da utilizzare per creare time lapse di qualità

Una considerazione da fare rispetto alla fotocamera è che un tempo si utilizzavano macchine fotografiche perché le videocamere a nastro non consentivano la registrazione di singoli frame. Le immagini fisse successivamente venivano importate in programmi di editing video così da essere assemblati in sequenze animate. Oggi la maggior parte delle videocamere digitali e fotocamere cinematografiche ma anche alcuni modelli di smartphone attualmente danno la possibilità di registrare time lapse come funzionalità di base. Attenzione, però, perché esiste sempre il limite della durata dell’alimentazione e della capacità della memoria. Di conseguenza, per ottenere risultati a livello professionale, per lavorazioni che durino settimane, o mesi come nel caso dei time lapse di ristrutturazioni o costruzioni di edifici, è fondamentale impiegare dei sistemi remotabili. Questi sono in grado di essere alimentati a distanza e trasferire i dati. Per chiarezza una semplice ActionCam non basta.

Un time lapse richiede diversi strumenti. Ecco di seguito il set up minimo:

  • un treppiede o qualche altro strumento che riesca ad assicurare la fotocamera; diversamente ogni movimento renderà il materiale acquisito non utilizzabile;
  • la fotocamera con funzione di scatti a intervalli o in alternativa una camera abbinata ad un intervallometro;
  • l’intervallometro ; si tratta di un accessorio collegabile alle reflex digitali che permette di effettuare riprese time lapse. In alcuni casi si può disporre di telecomando o la possibilità di una gestione wireless. Soprattutto in astronomia è sconsigliato l’utilizzo dei pulsanti della fotocamera per evitare movimenti che inficiano la qualità dello scatto;
  • un alimentatore per le batterie, resistente e robusto.

Il kit base per la produzione di un time lapse è relativamente ristretto ma non banale. L’aspetto più accattivante di questa tecnica sta nell’incognita: solo al termine delle registrazioni e del montaggio è possibile valutare la buona riuscita del video in time lapse. Questo, però, è anche il motivo per cui nel caso di progetti rilevanti o particolarmente lunghi è consigliabile rivolgersi a professionisti che garantiscano la qualità e riuscita del progetto integrale.

Come deve essere il soggetto del time lapse

I time lapse efficaci sono caratterizzati da un movimento limpido all’interno del punto di messa a fuoco principale. Persone che camminano, gru che movimentano il materiale, la posa di asfalto o rivestimenti, maestranze al lavoro possono rivelare aspetti affascinanti se osservati a velocità aumentata o con tempi di esposizione elevati.

Ancora più attraente è il video che riesce a mostrare l’evoluzione e i cambiamenti impercettibili perché troppo lenti per essere visibili ad occhio nudo. Ad esempio, il cemento che si rapprende.

Cosa evitare in un filmato timelapse

La presenza del movimento e di oggetti in evoluzione sono fattori imprescindibili per un time lapse ma non tutti i movimenti sono auspicabili all’interno dell’inquadratura. Cespugli o rami mossi dalla brezza potrebbero risultare peggiorativi per quanto riguarda la messa a fuoco o la qualità del video. Inoltre è necessario prestare particolare attenzione ai micro movimenti della telecamera in funzione.
Ciò vale, a maggior ragione, per le riprese in esterno. Considerando che i timelapse richiedono lunghi periodi di registrazione anche i mutamenti dell’esposizione rappresentano un fattore da tenere sotto controllo. Soprattutto per video girati con luce crepuscolare. In tal caso è consigliato l’uso del sistema automatico di regolazione della luminosità così come condurre prove preliminari.

Ph frankie-garcia-unsplash