Verbania, la sfida green della città

paes verbania

Nella classifica 2015 di Ecosistema Urbano, un rapporto stilato ogni anno da Legambiente che analizza la vivibilità dei capoluoghi di provincia italiani, la città che occupa il primo posto è Verbania.
La virtuosa città piemontese ha ottenuto il primo posto in una classifica che tiene conto della qualità dell’aria nella zona, della capacità di gestione dei rifiuti (e sotto questo punto di vista Verbania smaltisce il 70% dei rifiuti con la raccolta differenziata), l’energia, la gestione delle acque, la mobilità.

Verbania da tempo si impegna per mettere in prima linea il tema di come coniugare efficienza, benessere per il cittadino e anche per l’ambiente.

Uno degli strumenti che ha permesso a Verbania di diventare la prima città italiana nel rapporto di Ecosistema Urbano è senza dubbio un importante strumento posto in essere dall’Unione Europea: parliamo del Patto dei Sindaci, che coinvolge in maniera diretta le città europee in un ragionamento volto verso la sostenibilità delle politiche, sia dal punto di vista energetico che ambientale.
L’iniziativa europea è stata accolta con entusiasmo da Verbania e da tanti altri comuni italiani.

Fra i progetti che esso contiene, anche quello dei Piani di azione per l’energia sostenibile, i PAES, che vogliono abbattere entro il 2020 il 20% dei gas serra.

PAES, i piani di azione per energia sostenibile

I PAES possono avere un impatto molto positivo non soltanto sulla vita della città e sull’ambiente ma anche sulla vita di tutti i cittadini, perché migliorando l’ambiente e riducendo l’inquinamento gli effetti positivi sono molteplici.

Infatti essi, per esempio, possono servire a riqualificare l’illuminazione stradale, con risparmi energetici davvero accentuati; per agire sulla mobilità urbana, usando più mezzi di trasporto green, usando strategie di car e bike sharing per limitare il ricorso alle auto, costruendo piste pedonali e ciclabili.

Non solo, il PAES è l’opportunità per intervenire sull’edilizia privata e diminuire le emissioni di CO2 da questo punto di vista. Per esempio, migliorando le tecniche di costruzione di case e hotel locali e puntano su delle tecnologie green, su energie rinnovabili, su materiali per l’edilizia non inquinanti, su impianti di calore ecosostenibili e via dicendo.

Il primo passo per far sì che i PAES possano diventare realtà è coinvolgere tutta la cittadinanza, l’amministrazione pubblica, e gli operatori privati in questo discorso, in modo da rendere quella che per ora è solo una sfida una realtà di cambiamento per la comunità umana in tutta Italia.