L’export del Made in Italy, l’affermazione delle PMI durante il Covid

Il Covid sembrava aver fermato il tempo e lo spazio nel momento in cui sono stati sospesi gli spostamenti. Il mondo invece ha continuato a girare ed evolversi soprattutto dal punto di vista commerciale.

In un contesto segnato dalla forte crisi economica le PMI hanno trovato la spinta giusta per emergere e allargare il business, puntando sull’export. È così che nel 2020 si affermano quali leader sul mercato estero per il Made in Italy.

I dati Istat lo confermano: è record storico per l’export del Made in Italy alimentare. Soprattutto in Cina, dove si stima un valore di oltre un miliardo di euro e un balzo del 20,5% in più rispetto allo storico registrato.

Questo straordinario risultato, del tutto fuori dai pronostici a causa delle difficoltà dovute alla pandemia, è stato possibile grazie alle sinergie che si sono create tra le aziende. Partner indispensabili in questo contesto si sono rivelate ad esempio le compagnie di spedizione private.

PMI: come spedire pallet in Italia e in tutto il mondo

Per facilitare il trasporto e garantire l’integrità dei prodotti, spedire pallet si è rivelata la soluzione più adatta. Grazie alla loro resistenza, capacità di carico e possibilità di imballaggio, i pallet sono il metodo migliore per la spedizione di merce a lunghe distanze. È importante però affidarsi a compagnie di spedizione serie e affidabili, come Yellohu ad esempio, che possano garantire supporto durante tutto il tragitto dei beni.

 Tra i prodotti a denominazione di origine protetta italiani troviamo: il Gorgonzola, la Mozzarella di Bufala Campana, l’Asti, il Barolo, il Franciacorta, il Brachetto d’Acqui, l’Aceto balsamico di Modena, il Grana Padano, l’Asiago, la Bresaola della Valtellina e il Chianti.

Nonostante i risultati di quest’anno, è comunque fondamentale lavorare sull’aspetto burocratico delle esportazioni internazionali.

 Vi sono infatti due grandi problemi ancora irrisolti. Il primo è relativo alle barriere tecnicopolitiche che impediscono l’esportazione di alcune merci, come gran parte della frutta piemontese in Cina. Ciò costituisce un grosso limite in termini economici.

ll pericolo più grande secondo Coldiretti, però, si troverebbe nell’inefficienza della protezione dei marchi italiani privi di garanzie, i quali legittimano così la riproduzione del prodotto italiano all’estero.

È importante allora agire da questi punti di vista per permettere l’intensificazione degli scambi dall’Italia verso gli altri paesi europei ed extra europei.

Trattandosi infatti di un paese in continua crescita, soprattutto nel settore vitivinicolo, l’interesse maggiore in questo momento per l’Italia è quello di allargare le tratte commerciali, favorendo l’export.