La registrazione di un marchio in Italia ed all’estero

La normativa sulla tutela del marchio è assai importane per proteggere un’opera di ingegno. Ma quello che molti non sanno è che la tutela del marchio va effettuata non solamente in Italia, ma anche all’estero, se si vuole che la tutela sia davvero onnicomprensiva. 

Bisogna di conseguenza specificare gli Stati dove si vuole effettuare la registrazione del marchio cosa particolarmente utile per chi lavora anche nel mercato europeo o internazionale, e quindi ha intenzione di esportare prodotti o servizi. 

La tutela dei segni distintivi quindi non va fatta solo in Italia ma, per chiunque intenda lavorare anche all’estero, è importante che essa coinvolga anche i mercati fuori dai confini Italiani. 

Cerchiamo quindi di capire meglio come funziona la tutela del marchio in Italia e all’estero: quando ci si reca per registrare un marchio in Italia, si deve tenere conto che la legge prevede il principio di territorialità. Il che significa che la legge tutela il marchio all’interno del territorio nel quale esso è stato registrato. 

L’Italia quindi tutela il marchio nel suo territorio ma negli Stati dove la registrazione non è stata effettuata, chiunque può usare quel marchio a piacimento senza incorrere in rischi e problemi. Capiamo bene che questo è fondamentale, se qualcuno intende usare un marchio anche al di fuori dei confini del suo Stato. 

Per avere il pieno controllo sui simboli e segni aziendali anche al di fuori del proprio Stato, è bene di conseguenza optare per la registrazione del marchio anche fuori dall’Italia, in questo modo sarà possibile proteggere il marchio anche fuori dai confini. Ma vediamo quali tipologie di registrazione di marchio esistono, oltre a quella nazionale.

 Tipi di registrazione del marchio: quali sono? 

 Distinguiamo, quindi, le tipologie di marchio registrato. Esiste un marchio nazionale (quello registrato all’UIBM, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) e quindi in Italia. Un marchio registrato qui è tutelato su tutto il territorio nazionale. 

Il marchio europeo, invece, è un’altra cosa. In questo caso la registrazione va effettuata dall’ufficio europeo, l’EUIPO, ed esso offre la protezione del vostro marchio in tutta l’Unione Europea sulla base del regolamento 2017/1001. In questo modo si può comodamente registrare il marchio in sede europea e vederlo tutelato, una volta per tutte, su tutto il territorio dell’UE senza alcuna differenza. 

Ricordiamo che il marchio europeo una volta registrato ha la durata di dieci anni e può essere rinnovato, 

Il costo della registrazione europea del marchio inoltre è abbastanza basso rispetto all’opzione di registrarlo in ogni singolo Stato dell’UE. 

Infine, c’è una soluzione che permette di registrare il marchio a livello internazionale. Quando un’azienda lavora anche fuori dai confini europei potrebbe aver bisogno di registrare il marchio anche a livello mondiale, una volta per tutte. In questo caso è possibile seguire la procedura dal WIPO che permette di fare una domanda per la registrazione internazionale del marchio: i Paesi che aderiscono al c.d. Sistema di Madrid accettano che venga fatta una sola domanda di registrazione del marchio, valida a livello internazionale. 

In questo modo è possibile tutelare e proteggere il proprio marchio a livello mondiale. Ovviamente la registrazione internazionale del marchio richiede un investimento non indifferente e per questo motivo è sempre bene cercare di valutare se e come convenga proteggere il marchio anche fuori dai confini nazionali, o da quelli europei. In alcuni casi, la registrazione del marchio a livello mondiale comporta investimenti che non sono equilibrati rispetto alla necessità di tutela del proprio marchio: si rende quindi necessaria una valutazione approfondita caso per caso, eventualmente con esperti del settore dei brevetti e del marchio.