Abbigliamento professionale: tra scelte aziendali e rispetto delle norme

Secondo le vigenti normative è il datore di lavoro che si deve occupare di scegliere ed acquistare l’abbigliamento professionale per i propri dipendenti. Può farlo con l’ausilio di consulenti esterni, o anche coinvolgendo il responsabile della sicurezza. L’ambito dell’abbigliamento da lavoro è però molto ampio e non tutte le attività lavorative portano alla necessità di indossare specifici abiti durante il turno in azienda. Il datore di lavoro può indicare quale sia la specifica tipologia di indumenti che il dipendente deve indossare in qualsiasi tipo di ruolo e attività. È vero però che gli obblighi veri e propri, previsti dalla legge, riguardano esclusivamente alcune precise situazioni.

Il miglior abbigliamento professionale: la normativa

Cominciamo con il dire che il campo dell’abbigliamento professionale comprende anche i dispositivi di protezione professionali. Ossia tutti quei dispositivi che consentono al singolo di ridurre al minimo i rischi che corre durante il turno lavorativo. Come ad esempio i guanti che indossa un giardiniere o la mascherina del medico del pronto soccorso. Per questi vige in Italia una specifica normativa, il D.L. 81 del 2008, che riguarda la sicurezza sul posto di lavoro, insieme con alcune norme precedenti. Escludendo i DPI, fanno parte dell’abbigliamento professionale tutti quegli abiti, uniformi e divise che rendono più pratico e comodo lavorare. Secondo la circolare del Ministero del Lavoro n°34 del 1999 l’uso dell’abbigliamento professionale risponde a due specifiche esigenze: distinguere rapidamente i lavoratori di un’azienda o consentire agli stessi di non rovinare o usurare gli abiti civili che si utilizzano fuori dall’attività lavorativa. Oltre a queste due esigenze, ci sono poi abiti che consentono anche di proteggere il lavoratore da eventuali rischi durante il turno, questi fanno parte dei DPI. Se vuoi approfondire quali possono essere i vari dispositivi, scopri l’abbigliamento professionale per le aziende offerto da Be Uniform, un’e-Commerce che offre un’ampia scelta di abiti e divise da lavoro di qualità online.

Perché si usano abiti da lavoro

Nella maggior parte dei casi quindi l’abbigliamento professionale non può essere scelto in modo arbitrario dal datore di lavoro, ma ogni capo d’abbigliamento deve possedere specifiche caratteristiche. Per quanto riguarda l’intero ambito degli abiti da lavoro, DPI compresi, è necessario che siano comodi e confortevoli e che non impediscano al lavoratore di svolgere al meglio la propria attività. Ci sono varie situazioni in cui l’abbigliamento da lavoro scelto per i dipendenti è una vera e propria divisa con i colori aziendali, che consente di riconoscere chi lavora in un supermercato, o i diversi lavoratori di una RSA. Si tratta di una necessità sia pratica che correlata al desiderio di creare un team coeso, che senta lo spirito di corpo e che sappia lavorare al meglio. La scelta delle divise può essere fatta anche tenendo conto dei diversi ruoli presenti in azienda. Un colore diverso per evidenziare il responsabile di un’area o un capo d’abbigliamento aggiuntivo consentono di distinguere ogni singolo lavoratore e di definire il ruolo che svolge in azienda. Il personale vestito con il medesimo stile permette anche di offrire un’immagine più pulita, ordinata e organizzata dell’azienda; è ciò che avviene ad esempio nell’hotellerie, o anche per il personale di molte compagnie aeree.

Obblighi per tutti i dipendenti?

Come abbiamo già precisato le norme riguardanti l’obbligo a indossare uno specifico abbigliamento sono correlate soprattutto all’utilizzo di DPI, quindi di abiti che proteggono il lavoratore. In altre situazioni l’obbligo non è per legge, ma viene concordato dal datore di lavoro, o dal responsabile alla sicurezza, in sede contrattuale. In questi casi effettivamente il lavoratore deve indossare sempre, durante il turno lavorativo, la divisa consigliata dal datore di lavoro. Vari ruoli lavorativi non prevedono alcun tipo di obbligo in tal senso, quindi molte persone vanno in ufficio o in azienda con gli abiti che preferiscono. In questi casi è comunque consigliato un abbigliamento consono al ruolo che si svolge. Nel caso in cui il lavoratore svolga un’attività a diretto contatto con i clienti il datore di lavoro può pattuire l’obbligo di indossare abiti formali. Ci sono poi varie possibili eccezioni; sia perché alcune aziende presentano obblighi specifici nei contratti lavorativi, sia perché alcuni soggetti ottengono particolari esenzioni.

Chi compra gli abiti da lavoro

In tutti i casi in cui gli abiti da lavoro proteggono il lavoratore o consentono di evitare che sporchi o rovini gli abiti civili, le normative sono molto chiare nel precisare che è il datore di lavoro a scegliere l’abbigliamento che i dipendenti devono indossare. Il datore di lavoro ha anche l’obbligo di acquistare sia i DPI, sia l’abbigliamento protettivo; inoltre deve anche prendersi cura di questi abiti, lavandoli ed effettuandone la regolare manutenzione. Il datore di lavoro deve anche occuparsi della somministrazione della corretta formazione ai propri dipendenti, che permetta loro di utilizzare al meglio i DPI che hanno ricevuto. Per quanto riguarda le divise, solitamente sono considerate alla stregua di abbigliamento atto a non sporcare gli abiti; ricadono quindi nelle categorie sopra indicate. La singola azienda può però decidere diversamente, fornendo le divise ai dipendenti, che poi possono lavarle in autonomia. In tutti gli altri casi l’eventuale pagamento al dipendente per l’acquisto di specifici abiti da lavoro, o per la manutenzione svolta, deriva da accordi del singolo soggetto.