SACE e Banca Intesa: 10 miliardi per l’energia pulita

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Banca Intesa e Sace si alleano per sostenere le imprese nel necessario passaggio all’utilizzo di energia pulita, mettendo a disposizione 10 miliardi di euro.

Già da diverso tempo si parla di transizione ecologica e della necessità di ridurre l’impatto ambientale delle imprese per salvaguardare il benessere del pianeta; oggi a questa necessità se ne aggiunge una nuova: fare in modo che l’Italia non sia più dipendente dall’energia derivante da combustibili fossili e dai paesi esteri per quanto riguarda i rifornimenti di materia prima. Il raggiungimento di questi obiettivi deriva in gran parte dalla capacità di diversificare la produzione di energia, sfruttando sempre più le risorse rinnovabili.

Il piano da 10 miliardi di euro

Già impegnata a sostenere la transizione verso la Green Economy delle PMI, Intesa Sanpaolo tenta una nuova avventura e, ancora una volta, sceglie come partner SACE. Dopo l’S-Loan Climate Change, lanciato nel 2021 e volto ad aiutare le aziende impegnate a ridurre gli effetti delle loro attività sull’ambiente e sul clima, le due imprese, rimanendo nell’ambito del progetto Motore Italia, concentrano l’attenzione sull’energia rinnovabile.

Il piano da 10 miliardi, nato a supporto del PNRR, si pone come obiettivo centrale quello di aiutare le piccole e medie imprese a compiere un passaggio fondamentale verso l’autoproduzione di energia pulita, attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili che andrebbero a migliorare l’efficientamento energetico non solo della singola impresa, ma di tutto il Paese.

Cosa prevede il piano di intervento

Nato a fianco del PNRR, del DL Energia e del DL Aiuti, il piano di Banca Intesa e Sace mette in atto una serie di iniziative volte a sostenere le imprese impegnate nella produzione di energia green, nell’economia circolare e nel miglioramento dell’efficienza energetica. Tra queste troviamo i finanziamenti con garanzia Sace, volti a sostenere gli interventi per l’indipendenza energetica e ad aiutare le imprese a superare il difficile momento attuale, che ha visto un aumento esponenziale delle bollette dell’energia elettrica.

Quali sono i risultati previsti

L’iniziativa deve condurre le aziende aderenti verso un passaggio graduale e programmato all’utilizzo di energia pulita autoprodotta, in grado di ridurre la dipendenza da fonti inquinanti, nonché dai paesi esteri fornitori di materie prime.

Il notevole incremento del prezzo delle materie prime, che si è verificato negli ultimi mesi anche a causa del conflitto Russia-Ucraina, ha segnato prepotentemente le finanze delle imprese che fanno grande uso di energia elettrica. Secondo quanto rilevato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e Prometeia, il passaggio all’utilizzo di energie rinnovabili, tra cui troviamo, ad esempio, il fotovoltaico, permetterebbe alle Piccole e Medie Imprese di ottenere un risparmio variabile compreso tra il 30 e il 50%, in base alle caratteristiche dell’azienda e in considerazione dei costi energetici registrati all’inizio del 2022.

Secondo quanto affermato da Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, e riportato anche dal Sole24Ore, attraverso questo piano da 10 miliardi, Banca Intesa ha voluto mettere a punto “un’ulteriore azione concreta per accelerare la transizione del nostro sistema produttivo”.