Prestiti INPDAP per Pensionati: destinatari e tipologie di finanziamento

prestito per pensionati

Dal 1° gennaio 2017 l’INPDAP, l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, è stato assordito dall’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Tra i vari servizi offerti, l’INPS si occupa anche di erogare i prestiti INPDAP per pensionati.

Chi può richiedere i prestiti INPDAP?

Questa tipologia di finanziamenti si rivolge ai dipendenti pubblici e ai pensionati, in particolare spettano a:

  • lavoratori e pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS;
  • dipendenti e pensionati statali di altre amministrazioni iscritti al Fondo di Credito;
  • gli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale, ex ENAM;
  • dipendenti delle aziende del Gruppo Poste Italiane Spa.

Le tipologie di prestiti INPDAP

L’Ex Inpdap prevede diversi tipi di finanziamenti, che differiscono in base alle finalità e alla somma richiesta in prestito.

Le soluzioni sono le seguenti:

  • piccoli prestiti;
  • prestiti pluriennali diretti;
  • prestiti pluriennali garantiti.

Piccoli Prestiti

Le tipologie di piccoli prestiti INPDAP sono tre: finanziamenti per la Gestione Dipendenti Pubblici, per la Gestione Fondi Gruppo Poste italiane e per la Gestione Magistrale. In questa sede ci si concentrerà solo sul piccolo prestito Gestione Dipendenti Pubblici, in cui rientra la categoria dei pensionati.

Tali finanziamenti si caratterizzano per la breve durata, da 1 a 4 anni. Di conseguenza, la somma può ammontare a:

  • una mensilità media netta dello stipendio o della pensione nel caso di un anno;
  • due mensilità per prestiti biennali;
  • tre mensilità per finanziamenti della durata di tre anni;
  • quattro mensilità per prestiti quadriennali.

Il vantaggio di richiedere il prestito INPDAP sta nel tasso agevolato applicato. Per il 2017, il tasso d’interesse per i piccoli prestiti INPDAP per il settore pubblico ammonta al 4,25%. 

Prestiti Pluriennali Diretti

Tali finanziamenti vengono concessi direttamente dall’istituto previdenziale in base alla disponibilità di denaro presente nel Fondo Credito, finanziato grazie ai contributi di dipendenti e pensionati iscritti.

Si tratta di prestiti finalizzati poiché la somma richiesta va documentata, cioè dev’essere specificato il motivo per il quale si necessita del denaro.

Il pensionato che fa domanda di prestiti pluriennale diretto deve:

  • essere iscritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • avere quattro anni di contributi versati;
  • avere quattro anni di anzianità di servizio utili ai fini pensionistici;
  • possedere un contratto a tempo indeterminato. Chi ha un contratto determinato può comunque fare la richiesta, solo se hanno un contratto di minimo tre anni e se cedono una parte del TFR come garanzia.

Le possibilità per estinguere il debito sono pari a:

  • 5 anni in 60 rate mensili;
  • 10 anni in 120 rate

La rata stabilita non può essere superiore a un quinto della pensione. Sono quindi dei prestiti con cessione del quinto.

Il tasso d’interesse fissato è piuttosto interessante poiché ammonta al 3,50% a cui vanno aggiunti una percentuale dello 0,50% per i costi di amministrazione e una per i fondi rischi, che muta in base alle condizioni previste.

Prestiti Pluriennali Garantiti

Quest’ultima tipologia di finanziamenti si riferisce ai prestiti erogati da istituti di credito convenzionati con l’INPS, che funge da garante tramite il Fondo di Credito.

La garanzia fornita dall’ente previdenziale si impegna a estinguere il debito nel caso in cui il debitore non sia in grado di restituire il denaro. Vi sono però dei limiti, l’INPS copre:

  • il caso in cui l’iscritto venga a mancare prima del termine del piano di rimborso;
  • se si verifica una cessazione dal servizio prima che il lavoratore sia andato in pensione;
  • se viene ridotto lo stipendio.

Il prestito può avere durata quinquennale o decennale, da restituire rispettivamente in 60 e 120 rate mensili. Il denaro viene erogato tramite la cessione del quinto, di conseguenza la somma concessa varia in base allo stipendio o alla pensione percepita.

Il tasso d’interesse previsto muta in base alla finanziaria che concede il finanziamento. Tuttavia al tasso vanno aggiunti lo 0,50% per i costi di amministrazione e una quota di premio compensativo per l’INPS, che ammontano a:

  • 1,5% per i prestiti quinquennali, che salgono al 2% per i pensionati di almeno 65 anni;
  • 3% per i prestiti decennali, al 4% per i pensionati con minimo 65 anni.