Localizzatore GPS: Quando è Legale e Quando no?

La localizzazione GPS viene adottata in vari campi ed è uno strumento valido nell’individuazione di posizioni, mappe, percorsi.
Questo è un servizio spesso richiesto anche in ambito lavorativo, perché consente al cliente di ottenere un sistema che sia in grado di effettuare una verifica in tempo reale della posizione di una o più vetture. Ogni verifica rileva il percorso svolto dal mezzo osservato, rilevando, nell’arco di un’intera giornata, indicazioni sui chilometri effettuati, relativi tempi di guida, calcolo della velocità media e anche tempi di sosta.
Si ottiene dunque un documento chiaro e preciso di tracciabilità, proprio grazie ai dispositivi di localizzazione che sono capaci di rilevare il movimento dell’autovettura su cui sono installati: le coordinate geografiche si acquisiranno automaticamente tramite brevi intervalli di tempo, indicativamente ogni 30 secondi per i gps tracker più precisi (fonte:runic.io). Tutti i dati raccolti sulle vetture, solo successivamente, di solito dopo un periodo esteso di tempo, verranno cancellati automaticamente dai database in cui erano contenuti.

Utilizzo del localizzatore GPS

Attraverso una piattaforma web il cliente che si affida a tale servizio di localizzazione può, attraverso elaborazioni e report, ottenere informazioni dal valore esclusivamente statistico.
Non è consentito infatti poter risalire all’identità del conducente dell’autovettura intercettata. Un localizzatore GPS nascosto può essere completamente trascurato dall’ignaro conducete che, non essendo a conoscenza della presenza di tale dispositivo, svolgerà ogni attività inconsapevolmente: un localizzatore potrebbe quindi diventare un vero e proprio localizzatore GPS spia per conoscere con precisione i percorsi di auto, caravan, moto, barche o qualunque altro mezzo in movimento, anche se la legge naturalmente vieta questo utilizzo.
Ogni società lavorativa che si affida a sistemi di localizzazione dei propri veicoli aziendali, potrà dunque farlo nel rispetto di disposizioni di materia legale, senza eccedere nell’utilizzo di tali localizzatori GPS. Ogni controllo sull’attività dei dipendenti sarà possibile provvedendo ad applicare una preventiva valutazione di impatto circa la lesione della protezione di alcuni dati personali.
Tutto questo si rivela necessario anche perché vi potrebbe essere la possibilità che la funzionalità di localizzazione sia attiva anche oltre il tempo dell’attività lavorativa: prima dell’utilizzo di tali sistemi di geo localizzazione basterebbe perciò che il titolare dell’azienda fornisse un’informativa ai dipendenti, evitando così un controllo prolungato e indiscriminato sull’attività del lavoratore.
È dunque possibile parlare di localizzatore GPS illegale, tuttavia un localizzatore GPS diventa reato solo quando non viene utilizzato da enti competenti e autorizzati.

Il localizzatore GPS è legale?

L’obiettivo di alcune aziende è dunque quello di utilizzare i localizzatori GPS in campo lavorativo, individuando in maniera rapida ed efficace i veicoli di propria appartenenza.
Gli spostamenti effettuati, in effetti, possono risultare davvero utili e vantaggiosi per alcuni titolari di aziende.
Un localizzatore diventa localizzatore GPS legale quando rispetta pienamente tutte le regole di applicazione e di privacy del lavoratore.
Infatti, esistono numerose leggi che tutelano la privacy, anche attraverso strumenti telematici ed informatici, ma è lecito l’utilizzo di apparecchiature GPS nella localizzazione satellitare richiesta da enti aziendali per finalità investigative.
Dal loro utilizzo si può trarre, inoltre, un grande profitto: garantire la sicurezza dei lavoratori, permettere una programmazione efficiente delle attività o semplificare la gestione delle spedizioni, tale da realizzare un corretto impiego dei mezzi aziendali, proteggere in caso di furti e avere vantaggi in sede assicurativa. Il localizzatore GPS è dunque legale ed è strumento efficace ed utilizzabile da chi possiede strumenti e competenze adeguati.