Come procedere e quali costi sostenere per registrare il marchio della propria azienda

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Tutti sappiamo che al mondo ci sono milioni di marchi registrati dalle aziende a tutela delle proprie attività. Ognuno di noi ne conosce tanti per ogni settore, a seconda dei prodotti che compra abitualmente o delle proprie passioni e conoscenze personali. Quel che è certo, è che ogni marchio registrato ha la propria individualità e riconoscibilità sul mercato.

Sappiamo infatti che il marchio del cavallino rampante identifica in modo certo i lussuosi prodotti della Ferrari, così come i quattro cerchi sono associati dal consumatore alle macchine dell’Audi e la mela posta sul retro di uno smartphone viene immediatamente riconosciuta come marchio della Apple per i suoi Iphone. L’elenco è pressoché infinito.

Tutte le aziende, infatti, fidelizzano la clientela acquisita e lavorano per acquisirne di nuova. Per farlo, c’è chi adotta strategie di marketing “aggressivo”, chi punta sul design ricercato dei propri prodotti, chi lavora su un piano di business molto strutturato: sicuramente tutti cercano di acquisire autorevolezza agli occhi dei propri clienti e di far sì che il proprio brand sia conosciuto dai consumatori, in modo che gli stessi abbiano la capacità di ricordarlo e di collegarlo ai propri prodotti o servizi (c.d. brand awareness).

Uno dei primi step per arrivare a tale obiettivo è sicuramente la creazione di un marchio che  sia rappresentativo dell’attività e che sia in grado di trasmettere i valori di una determinata azienda. Ma attenzione, non basta individuare il marchio “giusto”: occorre proteggerlo per tutelare la propria immagine, attraverso la registrazione del marchio.

La registrazione del marchio può essere effettuata a livello nazionale (Italia o singolo Stato estero), europeo per tutti gli Stati membri dell’Unione europea o internazionale, per una molteplicità di Stati.

Con la registrazione il marchio diventa unico e ne si ottiene l’esclusiva, vietando ai concorrenti di adottare un marchio con esso confondibile sul mercato.

Ma che caratteristiche deve avere un marchio per essere registrato? Non tutti i segni, infatti, sono validamente registrabili.

Per poter essere registrato il marchio deve poter distinguere i prodotti e servizi di un’azienda da quelli di altre aziende concorrenti. Deve quindi far capire al consumatore qual è l’impresa che sta dietro a quel prodotto o servizio, permettendo allo stesso di individuarne l’origine imprenditoriale.

Il marchio, oltre ad essere originale per il tipo di bene o servizio, deve essere anche nuovo, quindi non deve essere uguale o confondibile con altri marchi già esistenti.

Il marchio, poi, non deve trarre in inganno il pubblico sulle caratteristiche del prodotto (ad esempio, il marchio “Cotonelle” è stato considerato ingannevole per una carta igienica in quanto non era costituito – come invece avrebbe potuto far pensare il nome – cotone).

Un marchio può essere costituito da una o più parole, da segni grafici, dall’abbinamento di grafica e parole, da un colore e perfino da un suono.

Come fare per registrare un marchio in Italia

Prima di procedere con la richiesta di registrazione del marchio individuato, è consigliabile effettuare, con l’ausilio di un professionista, delle ricerche per verificare che non ci siano marchi anteriori confondibili con il marchio di interesse.

E’ poi fondamentale che venga verificata la presenza di tutti i requisiti che la legge prevede per la valida registrazione di un marchio, per evitare che l’Ufficio marchi ne rifiuti la registrazione (con conseguente perdita della somma investita). Come apprendiamo dal sito specializzato registrareunmarchio.it di tale attività si occupano i professionisti dei marchi, quindi i Consulenti in proprietà industriale o gli Avvocati esperti nella materia.

Il deposito viene poi presentato all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (o presso una Camera di commercio che farà da intermediario con l’Ufficio marchi). Oltre a presentare tutta la modulistica richiesta dall’UIBM, con il dettaglio del tipo di marchio richiesto e degli specifici prodotti o servizi, suddivisi secondo la Classificazione internazionale di Nizza, andrà poi effettuato il pagamento delle tasse e dei bolli previsti dalla normativa.

Il marchio sarà poi valido 10 anni dalla data di deposito e potrà essere rinnovato per uguali periodi decennali.

Quanto costa registrare un marchio in Italia

Il costo previsto per effettuare la registrazione è suddiviso come segue:

  • marca da bollo di Euro 42;
  • tasse di deposito, inclusive di una classe merceologica, di Euro 101
  • tasse per ogni classe di prodotti e servizi di Euro 34;
  • tassa sull’incarico, pari ad Euro 34, nel caso ci si rivolga ad un professionista per la presentazione della pratica e la rappresentanza davanti all’Ufficio.