Acque reflue industriali nel settore alimentare: la tutela ambientale

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L’importanza del trattamento delle acque reflue per prevenire l’inquinamento dell’ambiente e la salute umana

Le acque reflue industriali, spesso contenenti sostanze pericolose per la salute umana e per l’ambiente, rappresentano uno dei maggiori problemi ambientali del nostro tempo. Nel settore alimentare, in particolare, la produzione di scarti organici e il consumo di elevate quantità di acqua rappresentano una fonte importante di acque reflue, che devono essere trattate adeguatamente per evitare gravi conseguenze sull’ecosistema.

Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il settore alimentare è uno dei più grandi produttori di acque reflue industriali nel mondo, con una produzione stimata di oltre 200 miliardi di litri di acqua inquinata ogni anno. La maggior parte di queste acque di scarto contiene elevate quantità di sostanze organiche e inorganiche, come ammoniaca, nitrati e fosfati, che rappresentano una minaccia per l’ambiente e per la salute umana.

Per prevenire l’inquinamento dell’ambiente e proteggere la salute umana, è fondamentale trattare adeguatamente le acque reflue industriali prodotte nel settore alimentare. Secondo i responsabili di DoraBaltea, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti per il trattamento delle acque reflue, i trattamenti più efficaci sono la separazione dei solidi, la rimozione dei nutrienti e la disinfezione dell’acqua.

La separazione dei solidi consiste nell’eliminazione dei materiali sospesi, come i tessuti, le fibre e i grassi, che vengono accumulati in un serbatoio apposito per poi essere smaltiti in modo sicuro. La rimozione dei nutrienti, invece, avviene attraverso l’utilizzo di batteri che consumano ammoniaca e altri composti organici, convertendoli in sostanze meno pericolose come l’azoto e l’anidride carbonica.

In ultimo, la disinfezione dell’acqua si effettua attraverso l’utilizzo di cloro o altri prodotti chimici che eliminano i batteri e i virus presenti nell’acqua.

Non effettuare il corretto trattamento può rappresentare una minaccia per l’ambiente e per la salute umana, in quanto le acque reflue industriali possono contaminare il mare, i fiumi, il suolo e le falde acquifere.

Secondo uno studio condotto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’inquinamento delle acque causato dalle acque reflue industriali nel settore alimentare può influire negativamente sulla qualità dei prodotti agricoli e sulla salute umana, in quanto molti dei prodotti agricoli vengono irrigati con acqua contaminata.

Come sappiamo l’industria alimentare è tra i principali responsabili del consumo di acqua e della produzione di rifiuti, e il trattamento delle acque di scarico industriali è diventato una questione cruciale per la tutela ambientale. Secondo l’ultimo Rapporto sullo stato dell’ambiente industriale dell’Unione Europea, nel 2018 l’industria alimentare ha generato circa 14 miliardi di metri cubi di acqua reflua, pari al 22% del totale delle acque reflue industriali.

L’industria alimentare ha adottato una serie di misure per ridurre il consumo di acqua e la produzione di rifiuti, come l’uso di tecniche di pulizia a secco e la riduzione delle dimensioni degli impianti di lavaggio. Tuttavia, la maggior parte degli impianti alimentari produce ancora una grande quantità di acque reflue, che contengono una varietà di contaminanti come grassi, proteine, zuccheri, prodotti chimici e persino agenti patogeni.

Per gestire queste acque inquinate, molte aziende alimentari hanno adottato tecnologie di trattamento avanzate, come l’osmosi inversa e la biodegradazione anaerobica, che consentono di rimuovere i contaminanti e di ottenere acqua pulita e riutilizzabile.

Ovviamente, non tutte le aziende sono in grado di adottare tali tecnologie a causa dei costi elevati e della mancanza di conoscenze tecniche. Inoltre, molte aziende alimentari operano in paesi in via di sviluppo dove le normative ambientali sono meno rigorose e il trattamento delle acque reflue è spesso ignorato o limitato.

La situazione è particolarmente critica nei paesi in cui la disponibilità di acqua dolce è limitata e le acque reflue industriali rappresentano una fonte importante di acqua per l’irrigazione delle colture. In questi paesi, il trattamento delle acque di scarico industriali potrebbe essere cruciale per proteggere la salute pubblica e garantire la sicurezza alimentare.

La prevenzione dell’inquinamento da fanghi e liquami industriali dovrebbe essere al centro della strategia di gestione ambientale non solo delle imprese alimentari ma anche dei governi nazionali. Gli operatori del settore alimentare devono essere consapevoli dei rischi ambientali e sanitari associati all’inquinamento, mentre i governi dovrebbero garantire un quadro normativo adeguato per la gestione dei rifiuti liquidi di tipo industriale, incentivando l’uso di tecnologie avanzate per il trattamento dei liquami oltre che promuovere ricerca e sviluppo di soluzioni sostenibili per la loro gestione.

Solo attraverso un impegno comune e sostenuto si potranno raggiungere i livelli di sostenibilità ambientale e sanitaria che il nostro pianeta richiede e merita.