Motori endotermici ed elettrici: facciamo il punto della situazione

L’industria automobilistica non smette di continuare a essere in costante innovazione ed evoluzione, soprattutto per quanto concerne il conseguimento di motori sempre più performanti: qualcosa che vale sia per quelli endotermici che, ancora di più, per quelli elettrici ed ibridi.

Con tecnologie ogni anno più all’avanguardia, per le aziende del settore – e vale non soltanto per quelle produttrici – si rivela essenziale prestare attenzione a ogni singola fase della filiera. Uno degli aspetti più importanti è quello inerente il lavaggio dei metalli che costituiscono i motori: un’operazione che necessita di standard qualitativi d’eccellenza.

Lo sa bene Teknox, realtà specializzata in tale ambito fin dal 1967 e che offre soluzioni efficaci alle problematiche connesse sia alle norme di lavaggio sia agli aspetti correlati. Il risultato sono impianti a misura della singola impresa, all’insegna della sicurezza e dell’affidabilità.

Il lavaggio dei metalli nei motori endotermici ed elettrici è soltanto uno degli aspetti su cui ci focalizziamo in questo articolo, in cui cerchiamo di fare il punto della situazione per quanto concerne lo sviluppo dei motori nei mezzi della modernità.

La spinta delle case produttrici verso i motori elettrici

Lo stop ai motori endotermici è previsto dall’Unione Europea per il 2035. Certo, dieci anni possono sembrare tanti, ma non è esattamente così, soprattutto se si considera che l’Italia non è propriamente avanti nell’adozione dei modelli elettrici.

A spingere verso l’elettrico sono soprattutto le case produttrici del Vecchio Continente, che puntano a implementare la propria competitività nei confronti dei concorrenti cinesi e statunitensi, ottenendo dunque ulteriori incentivi a più livelli. L’UE sembra interessata ad accontentarle, facendo propria la voce delle associazioni di categoria.

Si rivela perciò necessario un passaggio ulteriore verso l’ottimizzazione della supply chain, da adottare parimenti agli aggiornamenti normativi. In attesa di ulteriori sviluppi, una cosa è certa: il futuro dell’automotive a oggi appare sempre più elettrico, qualcosa che risulta confermato anche dall’attenzione riservata a una tematica quale la sostenibilità, costantemente al centro dei trend del settore da ormai diversi anni.

Motori endotermici ed elettrici: un confronto

Chi ha un’officina auto e moto conosce bene le specifiche sia dei motori endotermici che di quelli elettrici, i quali si differenziano soprattutto in termini, oltre che di impatto ambientale, di tecnologia e prestazioni.

Se le soluzioni endotermiche come quelle a diesel e benzina si avvalgono di combustibili fossili e risultano dunque piuttosto inquinanti, quelle elettriche – categoria in cui rientrano anche versioni ibride – sono considerate maggiormente eco-friendly principalmente per una ragione: non emettono infatti sostanze nocive mentre la macchina in funzione.

Non è quindi tanto l’energia utilizzata come combustibile a essere green – ciò dipende infatti dalle fonti adoperate, se rinnovabili oppure no – quanto il meccanismo della vettura.

Occorre poi soffermarsi su un fattore spesso sottovalutato quale quello dell’efficienza stessa che denotano i motori elettrici e ibridi, di prassi superiore rispetto a quella dei corrispettivi endotermici. Alcuni aspetti che vengono considerati come dei limiti dagli addetti ai lavori sono l’autonomia – maggiore nelle soluzioni endotermiche – e la possibilità di effettuare rapidamente rifornimento.

Quest’ultimo aspetto è forse il più invalidante, specialmente in Italia, dove le infrastrutture per la ricarica appaiono in crescita seppur comunque piuttosto contenute, sia presso le abitazioni che presso i centri come strade, parcheggi, ecc.

Ed è proprio anche per questo che le case produttrici stanno spingendo per ottenere nuovi incentivi dall’Unione Europea e accelerare i tempi: per stimolare la diffusione superiore dei centri di ricarica e mettere dunque i consumatori nelle condizioni di implementare la scelta dei veicoli con motore elettrico e ibrido.

L’importanza delle soluzioni di lavaggio industriale per i motori dell’automotive

Abbiamo avuto modo di vedere come la sostenibilità sia uno dei tratti distintivi dei motori ibridi ed elettrici, risultando una delle leve strategiche più importanti verso questo tipo di transizione nel comparto automotive.

Qualcosa che non può prescindere da un trattamento adeguato delle componenti metalliche che costituiscono i motori e dunque da un’applicazione e progettazione corretta delle soluzioni di lavaggio industriale.

Occorre infatti pensare al lavaggio dei metalli come a una soluzione che non è soltanto igienica e quindi funzionale al rispetto delle normative in vigore. Si rivela, piuttosto, qualcosa che influisce sulla performance stessa di ogni singola parte – e gli elementi che compongono il motore sono d’importanza cruciale, dal momento che parliamo di quello che può essere considerato il cuore del mezzo –, andando a creare delle condizioni favorevoli per le operazioni successive, in primis quelle di verniciatura.

Inoltre, una gestione corretta di una risorsa preziosa come l’acqua appare un fattore di sostenibilità economica e ambientale e in quanto tale da ottimizzare all’interno della supply chain, in conformità con i principi dell’economia circolare che si stanno affermando come basilari in tutti i comparti dell’economia, automotive incluso.

Che il motore sia elettrico oppure endotermico, non sussistono dubbi a proposito del valore imprescindibile che denota un impianto di lavaggio dei metalli, sotto tutti i punti di vista. Un fattore che non dovrebbe mai venire trascurato dalle aziende e dagli operatori del settore.